top of page

Diaconio

Sito di informazione e servizio della Comunità diaconale

 

E-mail diaconi@diocesipa.it

Convegno nazionale diaconi. Card. Montenegro: “Il loro posto non è l’altare ma la strada”


“Il diaconato acquisterà senso nella misura in cui i diaconi saranno uomini di strada e sapranno stare accanto al povero nella realizzazione del regno”. Ad affermarlo stamani il card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e presidente di Caritas Italiana, in occasione dell’ultima giornata del XXVI convegno nazionale sul tema “Diaconi educati all’accoglienza e al servizio dei malati” che si è svolto ad Altavilla Milicia. “La via del servizio è quella che vi tocca. La strada che percorrete non vi porta all’altare, ma dall’altare vi porta nel mondo. Il diacono è infatti, l’uomo che sta sull’uscio che guarda dentro e fuori. Il vostro compito è di aiutare la comunità a vivere la preghiera per farla diventare azione. Dovete portare Dio nel mondo con i gesti di carità”. Il presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute ha scosso i 250 diaconi presenti in sala facendo capire che il rapporto tra fede e carità è un tutt’uno. “La carità è segno. Voi dovete essere quel tramite perché la Chiesa possa dire al mondo ‘guardate come siamo’ e i poveri possano dire ‘guardate come ci amano’. Questo è essere servi. “Non c’è diaconia – ha aggiunto – quando ci si avvicina all’altro con atteggiamento assistenzialistico. L’assistenza guarda ai bisogni della persona e dà risposte immediate, l’uomo aiutato attraverso la diaconia invece deve sentire l’incontro con il Signore”. Alle mogli dei diaconi si è rivolto il direttore dell’Ufficio nazionale Pastorale della salute, don Carmine Arice. “Voi mogli siete state scelte ed elette per questo ruolo perché la chiamata è per entrambi. Siate sfondo di un amore che permette al diacono di coniugare i due sacramenti del matrimonio e del diaconato”. Quindi ha messo in guardia i diaconi. “Attenzione a diventare faccendieri nella chiesa di Dio, piuttosto fatevi fecondare dalla parola perché il diacono deve essere un uomo di Dio che ha un rapporto con Cristo servo”. Il presidente della Comunità del diaconato in Italia Enzo Petrolino in conclusione del convegno ha annunciato che il prossimo appuntamento del 2019 sarà celebrato a Vicenza, su invito del vescovo mons. Beniamino Pizziol, in occasione del 50° anniversario dell’ordinazione dei primi diaconi religiosi della “Pia società San Gaetano” e ha invitato i confratelli ad abbandonare la speciosa abitudine alle lamentele che tolgono la speranza. “La diaconia della speranza non può essere disgiunta dal diaconato che deve cambiare il volto della comunità e rinnovare la chiesa. Su questo ci giochiamo il nostro futuro e ciò dipende dagli stessi diaconi nella misura in cui sapremo fare vivere la diaconia dando visibilità nelle comunità e concretezza”. Al termine del convegno sono state approvate le proposte che un membro dei diaconi entri a fare parte della consulta nazionale per la pastorale della salute, che venga costituto un gruppo di lavoro sul tema diaconato e pastorale della salute che annualmente proponga una giornata di studio e siano promosse una serie di pubblicazioni su diaconi e la pastorale della salute. Infine i numeri del convegno. Presenti 250 in rappresentanza di 28 diocesi e 12 regioni ecclesiastiche con la diocesi di Oppido Palmi più rappresentata con 31 presenze e la Calabria con 46 presenze.

I samaritani dell'Arcivescovo accolgono i migranti al porto di Palermo


Tantissimi Sono scesi ad uno ad uno dalla nave norvegese “Siem Pilot”, i 941 migranti che nei giorni scorsi erano stati salvati della Marina militare al largo della Libia. Ad attenderli i volontari che come tanti samaritani si sono chinati per fare indossare le scarpe ad ognuno di loro: 841 uomini di cui 136 marocchini, un tunisino, un egiziano e altri africani: 64 sono donne, 2 incinte e 26 minori accompagnati. Tra i tanti volontari che hanno risposto all’appello dall’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice e interpellati in questo anno della misericordia, voluto dal Santo Padre Francesco, alcuni diaconi, gli operatori della Caritas diocesana e anche semplici operatori pastorali che in questi giorni di vacanze natalizie, sono accorsi al molo del porto di Palermo per dare conforto sia materiale, sia spirituale a quanti fuggono della guerra e dalla fame.
Tra i volontari, lo stesso Arcivescovo mons. Corrado Lorefice, il vicario episcopale mons. Raffaele Mangano e gli operatori della Caritas diocesana con il direttore don Sergio Mattaliano, il vice Mario Sedia e la coordinatrice del servizio Anna Cullotta. Dopo avere espletato le pratiche di riconoscimento, i migranti sono stati rifocillati con the, caffè caldo, biscotti acqua, frutta, panini imbottiti e riforniti di vestiario che è stato donato dai fedeli.
“Oggi qui al porto c’è un clima di coralità – afferma l’Arcivescovo – perché oltre alla comunità cristiana ci sono anche tutti gli altri volontari che fanno la loro parte in un clima meraviglioso di accoglienza. E’ bello che si sappia che Palermo ha tutte queste potenzialità e questa grandezza d’animo che deve venire sempre fuori. Penso che non solo Palermo, ma tutta la nostra Sicilia debba essere un ponte per tutta l’Europa perché diventi accogliente”.
Nel corso della mattinata è giunto anche il sindaco Leoluca Orlando con l’assessore alla Solidarietà sociale Agnese Ciulla, i medici dell'Asp di Palermo con il direttore generale Antonio Candela, i volontari della Croce Rossa coordinati dalla Prefettura nella persona del vice prefetto Michela Iacona.
La Caritas diocesana, dopo avere offerto un servizio di prima accoglienza ha messo a disposizione due strutture di accoglienza di Falsomiele e Giacalone per ospitare 150 migranti, e la mensa San Carlo di piazza Rivoluzione. Di loro si sono occupati i diaconi che hanno garantito a turno il soggiorno nelle strutture di accoglienza e servito ai tavoli della mensa diocesana. “E’ stata una esperienza davvero esaltante – affermano – ringraziamo il nostro Arcivescovo e siamo disponibili per ulteriori interventi futuri”.
Inoltre per i bisogni dei migranti andranno devoluti anche i 2.500 euro raccolti domenica sera in Cattedrale durante la messa della Santa Famiglia alla quale hanno partecipato tantissime famiglie che si sono strette per la prima volta attorno a mons. Lorefice.
“Sono piccole cose che testimoniano l’accoglienza della Chiesa di Palermo verso questi nostri fratelli – aggiunge l’Arcivescovo –. E’ questa la strada che bisogna percorrere perché il mondo ha bisogno di cura e di accoglienza”.

© 2023 by Senior Residence. Proudly created with Wix.com

  • w-googleplus
  • w-facebook
  • Twitter Clean
bottom of page